Spazi900 – Molto più che una mostra

Spazi900 è una mostra gratuita presente all’interno della Biblioteca Nazionale di Roma. Si tratta di un progetto davvero inclusivo che ha l’ambizioso obbiettivo di avvicinare più pubblico possibile alla conoscenza della letteratura e poesia del ‘900 italiano.

Come si presenta questa mostra?

Innanzi tutto, va detto che la mostra Spazi900 è completamente gratuita; essa è, infatti, ospitata nel complesso della Biblioteca Nazionale di Roma ma non richiede l’ingresso fisico nelle sale della biblioteca essendo – in realtà – allestita nell’atrio centrale della struttura. Questo ha lo scopo di non essere soggetta nemmeno alla richiesta della tessera della biblioteca stessa.

È composta da una serie di stanze che mostrano la vita di una serie (potremmo dire i massimi esponenti) della letteratura e poesia del secolo scorso: si passa da Ungaretti, Montale, Morante, Pasolini, Saba ecc. fino ad arrivare ai cosiddetti Novissimi (o Nuovissimi) ovvero un gruppo di poeti (uomini e donne) nati nella seconda metà del ‘900 e dalla natura sperimentale. Quindi possiamo dire che – nonostante non si tratti di una mostra estremamente impegnativa – resta estremamente variegata e abbastanza completa.

 Spazi900 – inteso come spazio nel tempo

La mostra ha una divisione simbolica in due macroaree tematiche costituite da una prima sala che si incontra durante il percorso nella quale sono ospitate le personalità della prima parte del ‘900; gli autori e le autrici sono mostrate attraverso un pannello con un accenno schematico alla propria storia bibliografica per mostrare – attraverso un QR-code) un approfondimento dello stesso autore. Ma se le pareti ospitano questi pannelli bibliografici, in basso avremo la possibilità di visionare estratti originali, immagini di repertorio … dove gli ideatori dello Spazi900 hanno cercato di approfondire e creare una connessione tra l’autore stesso e lo spettatore attraverso la vicinanza dello stesso con degli elementi rari – potremmo dire delle chicche – che facciamo capire qualcosa di più intimo. Fornire uno sguardo originale.

Lo Spazi900 non è stato concepito come qualcosa di statico bensì come una dimensione in trasformazione che – di volta in volta – omaggia l’uno o l’altra artista presente nella stessa attraverso una “stanza” o una riproduzione video pensata ad hoc. Tutto questo scandito – magari – da una ricorrenza particolare legata alla nascita o alla morte. Questo concetto ha portato, nel tempo, lo stesso Spazi900 a cambiare forma ed ora risultano – tra le altre cose – molto interessanti la stanza di Elsa Morante accompagnata da una piccola sala cinema creata appositamente per far parlare amici e amiche del famoso salotto di Via dell’Oca dove la Morante viveva la sua dimensione di artista ma anche di vera e propria mecenate. Sedute su quelle sedie si potranno vedere – tra l’altro – l’intervista a Patrizia Cavalli che ben conosceva la Morante e che la descrive nella sua quotidianità, da donna a donna e da amica ad amica.

 …e poi cosa si troverà in Spazi900?

Continuando il tour ci si imbatterà nella stanza di Saba dove si respirerà un po’ della sua natura ipocondriaca e ossessiva ma anche estremamente aperta allo straniero. Insomma, si respirerà quell’aria internazionale che si poteva avvertire nei vicoli della sua Trieste che tanto e bene ha descritto a modo suo il poeta Saba.

Ma ci si potrà addentrare dentro l’anima della borgata trasteverina di Pierpaolo Pasolini e ci si troverà dinnanzi ad un nasone di Roma, dei panni un bel po’ stracciati appesi e chissà che il richiamo non sia alle poesie dedicate ai giovani lavoratori sporchi a fine turno, piuttosto che a quella Roma affatto mitizzata, per nulla pomposa ma realmente vissuta che Pasolini amava e della quale si nutriva e che- di rimando – arricchiva.

 In conclusione

Possiamo dire che Spazi900 merita di essere vissuta; pensata (come comunica lo stesso sito istituzionale della Biblioteca Nazionale) sia per dei semplici curiosi che per degli aspiranti addetti ai lavori che vogliano approfondire o – comunque – lasciarsi trasportare in questo percorso sensoriale.

Ciò che va aggiunto è – infatti – che la mostra si completa di alcuni spunti di interattività davvero molto interessanti pensati per rendere la mostra stessa realmente contemporanea ed in linea con la visione nella quale il fruitore interagisca con le istallazioni che – in taluni casi – rispondono solo se sollecitate. Quindi si può dire che la letteratura, la poesia e – si potrebbe azzardare – anche l’arte in generale esistono ed hanno una loro funzione se nutrite dalla presenza dello spettatore, del lettore, dell’appassionato.

In conclusione, si tratta di una mostra davvero molto interessante che vi permetterà – se gliene darete la possibilità – di farvi addentrare in un meraviglioso mondo e di farvi avvicinare a dei grandi letterati, patrimonio della nostra cultura.

Ludovica Cassano

 

 

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