La miniserie TV Shogun tra pubblico e premi

Gli Emmy Awards 2024 si sono conclusi da poco ed hanno decretato la serie TV rivelazione dell’anno, un prodotto visivo decisamente ben curato e dettagliato che ha un profondo sapore orientale che si perde nel tempo della storia.

Per chi non avesse avuto modo di vedere Shogun; si tratta di una miniserie televisiva statunitense di 10 episodi (ognuno di essi di 53-70 minuti l’uno) che ha mostrato al mondo la grandissima creatività dello scrittore James Clavell che, a sua volta, si è ispirato a fatti storici realmente accaduti. Una trama che ha già visto una trasposizione cinematografica datata 1980

Shogun è una serie davvero molto particolare che presenta una serie di vicende vissute dai protagonisti nel Giappone del 1600 durante una guerra civile che avrebbe imperversato nelle terre del Sol Levante portando con sé guerre tra guerrieri e civili fedeli al loro capo (tra le quali spicca la figura dello Shogun) che però sta perdendo il suo potere.

Di cosa parla la serie Shogun?

La trama della serie TV Shogun inizia con il naufragio della nave olandese Erasmus guidata dal corsaro inglese John Blackthorne (interpretato da Cosmo Jarvis) sulle coste del Giappone sull’orlo di una guerra civile. A questo punto lo spettatore viene catapultato nelle dinamiche di potere (ereditario e meritocratico) che regna in Giappone in quel periodo storico, un’era nella quale il popolo seguiva fino alla morte la sorte del proprio capo e, in particolare, il corsaro finisce nelle mani di un vassallo del generale e politico Yogi Toragana (interpretato da un bravissimo Hiroyuri Sanada). Il giovane e sfrontato mercenario occidentale si troverà a relazionarsi con un mondo estremamente lontano da ciò che ha potuto conoscere e approcciarsi, riesce a scalare la gerarchia e diventare una sorta di consigliere.

La figura femminile è rappresentata su schermo da Lady Mariko (interpretata da Ann Sawai) che è la quintessenza di una giovane donna bella, misteriosa e devota (una geisha capace di combattere come un abile guerriero) che sarà l’interprete tra il corsaro e il suo signore Toragana. In questo marasma di storie e sentimenti si inseriscono le dinamiche economiche e religiose dei Gesuiti presenti in territorio giapponese e che mostreranno il lato “meno spirituale” della Chiesa occidentale: questa, infatti, è anche una miniserie che mostra la complessità e le differenze tra due mondi e culture profondamente differenti ma senza giudizi di circostanza che è l’obbiettivo, in genere, tipico degli studi storici.

Particolarità della serie Shogun

Questa serie è un fenomeno visivo estremamente potente ma ciò che più affascina è stata la scelta (definirla audace sarebbe un banale eufemismo!) di rendere il Giappone nel modo più fedele possibile e riportarlo su schermo in un investimento economico da vero e proprio kolossal cinematografico. Oltre ad avere un cast di tutto rispetto, ciò che colpisce è la scelta che la produzione e la regia hanno adottato nel far parlare il giapponese del 1600: una sorta di riproduzione di una lingua ormai in disuso e consegnata alla memoria delle vecchie scritture e che ora, in questa miniserie, diventa voce. Questa scelta è stata decisamente molto rischiosa che avrebbe potuto non essere apprezzata considerando quanto, ormai, il pubblico generalista occidentale sia abituato all’occidentalizzazione visiva pressoché costante (o quasi!); bene, in questo caso abbiamo avuto la conferma che anche un pubblico non del tutto abituato può davvero godere ed apprezzare di una produzione cinematografica unica nel suo genere.

 Un successo oltre le aspettative per Shogun

Oltre il pubblico, che ha ben risposto alla presentazione della miniserie Shogun su Disney+, va infatti notato l’immenso successo che questa serie ha riscosso anche agli Emmy Awards di quest’anno e che ha consegnato ben 18 statuette alle maestranze che hanno partecipato alla realizzazione di un prodotto che sembra aver generato un prima ed un dopo come le migliori produzioni visive dei nostri tempi.

Lo scopo di questo articolo è semplicemente di incuriosire le vostre menti e prepararvi alla visione di una miniserie che è stata una vera e propria riproduzione artistica e che vi farà venire voglia di conoscere meglio i nostri cugini d’Oriente e per 10 episodi sarete incollai allo schermo: questo è Shogun!

Ludovica Cassano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *