Åremorden : Gli omicidi di Åre

Serie disponibile su Netflix che lega il fascino dei paesaggi nordici (ambientazione svedese) interrotta da due delitti che -oltre a sconvolgere la cittadina immersa nella neve – mostreranno le fragilità dei suoi cittadini.

Questa è la miniserie composta da 5 episodi (con una durata di circa 45-50 minuti l’una) che si sviluppano a partire dall’arrivo di una giovane poliziotta nella casa vacanze dell’infanzia (ora della sorella) per cercare di rimettersi in sesto dopo un richiamo disciplinare ed una sospensione preventiva nella caserma di Stoccolma. La giovane Hanna si troverà catapultata in un vortice di indagini, inseguimenti e tanta tensione quando scompare un’adolescente di ritorno a casa da una festa a casa di un’amica.

La comunità si compatta nel tentativo di ritrovare la giovane ma a nulla valgono le ricerche poiché viene ritrovato il copro senza vita della ragazza; si scatena – a questo punto – una caccia all’assassino perché appare chiaro che si tratti di un omicidio. Nulla – a questo punto – sarà più lineare e si paleseranno tradimenti e cospirazioni come se – aperto il vaso ne fossero fuoriusciti tutti i mali del mondo.

 Åremorden è una serie in due parti

La serie si compone di una struttura irregolare perché si divide in due parti: la prima parte composta di tre episodi mentre la seconda parte composta dai restanti due episodi. Il ritmo appare – sin da subito – molto serrato perché nello spazio di un film si concentrano fatti e dialoghi. Certo ne subisce una certa penalizzazione la dinamica interna dell’introspezione dei personaggi che, a questo punto, risulta un po’ basilare ma tutto sommato la scelta è azzeccata e la visione scorre risultando piacevole.

Anche la scelta del cast è ben centrata considerando che i due protagonisti saranno Hanna (interpretata da Carla Sehn) e dal compagno poliziotto Daniel (interpretato da Kardo Razzazi). Una scelta di cast interessante di nomi ai più sconosciuti – a meno che non si bazzichi abitualmente le produzioni scandinave – ma di tutto rispetto.

Un altro stupefacente protagonisti è proprio il paesaggio innevato (e molto spesso buio) della penisola scandinava poiché ci si trova proprio nell’orbita della campagna vicino Stoccolma che riecheggia senza mai diventare protagonista. Qui si vive il nord quello selvaggio, quello delle strade buie illuminate solo dalle stelle e dall’aurora boreale.

In conclusione Åremorden è… 

Una serie che scorre e che accompagna in modo avvincente e senza opprimere o pesare troppo su chi la guarda.

I due delitti non sono scontati e per la prima volta appare una società che ha i nostri stessi vizi e peccati che è cosa affatto scontata! I luoghi sono sempre intimi e – dopo qualche minuto di visione – ci si sente un po’ cittadini anche da casa propria. La notte di Santa Lucia – proprio la protettrice della luce – fa da rimando religioso e da contraccolpo al buio dei delitti e delle indagini ed alla frustrazione dei protagonisti che arrancano nel trovare gli assassini. Ma Åremorden: Gli omicidi di Åre è una serie che consiglio di vedere!

Ludovica Cassano

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