Batman Caped Crusader

Bruce Timm reinterpreta l’universo di Batman 30 anni dopo

Batman è in piena deriva revisionista.

Il pinguino è una donna, Oswalda, i Gordon sono di colore.

È visibile una certa modernità rispetto alla serie del ‘92, considerata anche la scelta del reboot.

Tuttavia, non sembra sia così più noir rispetto alla serie che lanciò l’universo animato del pipistrello.

Certo, la destinazione di pubblico è evidente.

Nel ‘92, stante la deriva commerciale e la mancanza di strumenti di diffusione di oggi, la serie ebbe come fruitori principali bambini e ragazzi.

Con tutto quanto potesse concernere in fatto di sceneggiatura e dialoghi.

Oggi, con l’avvento delle piattaforme e la differenziazione di pubblico, la produzione ha potuto virare su una direzione matura che esaltasse l’oscurantismo e la volgarità del fumetto.

Notevole il lavoro in tal senso su dialoghi e ricerca di uno slang confacente alla malavita che complementasse la navetta tra registro formale e informale.

Un peccato che il doppiaggio italiano, seppur di notevole livello evocativo, abbia peccato nelle scelte lessicali.

Non è la prima volta che le scelte stilistiche afferenti la nostra splendida lingua penalizzino l’immenso talento delle nostre voci.

Non sarà sicuramente l’ultima.

I personaggi son ben caratterizzati, ma questo perché la storia è ben nota e non c’è bisogno di cornice narrativa.

La grafica è molto gradevole, specialmente nella sigla e nei titoli di coda, creando quell’atmosfera hard boiled molto cara agli sceneggiatori.

Hammett e Chandler ringrazierebbero.

Ecco, da eminenze come J.J. Abrams, Ed Brubaker e soprattutto Bruce Timm ci si aspettava forse qualcosa in più a livello di tratto animato.

È anche vero che suggellare un noir, specialmente in una città come Gotham, con colori più vividi, con maggiore chiarezza di disegno, avrebbe forse controbilanciato la cupa atmosfera che è la vera protagonista della serie.

L’impronta autoriale di Timm è evidente.

Sua la firma sugli intrecci animati e ben delineati.

Sua la mano che tiri i fili dell’allineamento della trama fin dove voglia, senza che la stessa perda caratterizzazione.

Non mancano musiche dal pathos assicurato il cui timing sia nevralgico per l’intero impianto narrativo.

Batman Caped Crusader è qualcosa di diverso dal solito, anche se non troppo.

Dividerà sicuramente.

Nel 2024 ci aspettiamo sempre di più, ma siamo sicuri che l’apparizione, nell’ultimo episodio, di qualcuno assente per tutta la serie, sia volano per grandi cose.

….. Perfect……

Lorenzo Cuzzani

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *