Becoming Karl Lagerfeld

MIniserie TV che ha visto la sua uscita ufficiale in data 7 giugno 2024 (quindi una serie giovanissima!) e che credo si possa definire una vera scoperta.

Si tratta, ma si intuisce dal titolo stesso, della vita prima della fama internazionale dello stilista di origine tedesca Karl Otto Lagerfeld, morto il 19 febbraio 2019; si inizia in pieni anni ’70 a Parigi e si percepisce che non sarà solo una serie TV sulla moda ma sulle dinamiche di potere, sui compromessi e sulle paure umane.

Infatti, un non più troppo giovane Karl Lagerfeld (circa trentacinquenne) lavora come stilista per la maison Chloe ed è definito dai molti del settore come “il mercenario del prêt-à-porter”; Karl ha talento ma sembra non essere convinto di riuscire a mostrare di essere un artista oltre che un disegnatore per vendere. Qualche anno prima aveva finito per essere estromesso dal mondo del haute couture e ne era uscito letteralmente a pezzi. Desideroso di riscattare il suo nome, di ottenere il successo che sente di meritare ma spaventato di fallire di nuovo, lo stilista è bloccato in una vita sempre uguale fatta di lavoro e poi lavoro.

La miniserie inizia proprio dalla maison Chloé che, indubbiamente, grazie alla freschezza e alle idee di Karl si è fatta un nome nel mercato della moda parigina ma c’è l’antagonista (nella narrazione e nella realtà) che è rappresentato dalla maison Yves Saint Laurent. Karl e Ives si conoscono bene e – qui la novità narrativa – compare un terzo incomodo che diventerà l’amante di Yves e l’amore platonico di Karl Lagerfeld.

Becoming Karl Lagerfeld è una serie esteticamente stupenda 

La miniserie Becoming Karl Lagerfeld è esteticamente perfetta: la bellezza dei costumi, dei trucchi e di quel periodo così meraviglioso dal punto di vista estetico. Non mancano le stravaganze e gli eccessi ma, nel complesso, è tutto sete e stampe.

Karl cerca di trovare la propria vocazione, il proprio stile con il quale poter affermare se stesso in un mercato che è spietato e competitivo perché, in fondo, ciò che fa è disegnare per vendere e poco più. È molto bravo nel capire cosa può andare, cosa è mettibile e cosa (il popolo comune) sarebbe disposto a comprare ma osserva il Mondo con un certo distacco dall’alto dei suoi stivali lucidi rossi.

Ad un certo punto incontra Karl Lagerfeld (interpretato da un meraviglioso Daniel César Martín Brühl González Domingo, più noto come Daniel Brühl) incontrerà un ragazzo fresco, audace e se ne invaghisce ma resta una formica operaia dedita al lavoro e proiettato al successo. Quindi il giovane Jacques De Basquer (interpretato da Théodore Chouinard-Pellerin) diventa la musa e la dannazione di Karl.

 Perché vedere Becoming Karl Lagerfeld

Dopo aver visto le puntate di questa prima stagione (per la seconda stagione abbiamo solo voci di corridoio che parlano di una data di uscita non prima del 2026) vi verrà voglia di fare shopping anche se non siete amanti della moda perché vedrete degli abiti davvero molto belli. Altra nota importante è la bellezza immortale di Parigi (piccolo spoiler: ci sarà anche un po’ di Roma!) che contorna un periodo estremo, con lo strascico degli anni ’60 ed un ricordo degli anni ’40 ancora vividi almeno attraverso alcuni pregiudizi. Già perché Karl subirà, da tedesco, una certa ostilità o – quantomeno – una carenza di attenzioni da parte dei francesi che non gli perdoneranno mai (fino in fondo) le sue origini. Saranno gli affari con gli Stati Uniti d’America a dare lustro al suo nome.

La miniserie Becoming Karl Lagerfeld è una celebrazione di un grande artista che ci ha lasciati pochi anni fa e mostra le difficoltà che ha dovuto affrontare per diventare il famoso stilista che noi tutti conosciamo. Si tratta di una produzione ben fatta perché reale asotto molto punti di vista e che cattura bene l’animo di quel periodo storico e creativo; certo non manca una nota di romanzo in questa vicenda che, però, non guasta!

Ludovica Cassano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *