Reacher: Buona la seconda!

Reacher: Buona la seconda!

Cinema, Tècne Magazine
C’è un fine stratega sotto quella montagna di muscoli? Reacher è sempre Reacher. Scontroso, taciturno, gigantesco. Alan Ritchson è decisamente azzeccato nel ruolo del burbero Jack. Molto più di Tom Cruise, il cui fisico minuto (di statura, non ce ne voglia il buon Tom) ha destato più di qualche perplessità per la caratterizzazione dei precedenti film. Orde di fan (che mai conoscono il loro posto) a inveire contro tutto e tutti, pur di non avere “l’arrogante imbecille basso” a sporcare un’immagine creata dalla variopinta penna di Lee Child. Si sa, i social legittimano allo sproloquio non assistito. Tom non aveva sfigurato nelle precedenti pellicole, ma con Alan ci si avvicina molto di più alla fedeltà narrativa, alla potenza muscolare, alla messa in onda di un Aiace moderno. La prima stagione…
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The Continental: dove e come nasce il mentore di John Wick

The Continental: dove e come nasce il mentore di John Wick

Cinema, Tècne Magazine
La serie tv che valorizza ancora di più le leggi della Gran Tavola Raro. Rarissimo. È questo il caso in cui un prodotto televisivo sia allo stesso livello di uno cinematografico. Si potrebbe eccepire che oggi gli strumenti siano all’avanguardia. Gli sceneggiatori siano sempre quelli. I soldi investiti facciano la differenza. Quello che davvero varchi quel confine di una storia come le altre è il valore delle scelte. In questa serie, sono diverse quelle centrate. Gli anni 70 sono una cornice perfetta per descrivere la storia di Winston Scott, un po’ mentore, un po’ amico, un po’ tutto quello che John avesse avuto bisogno che fosse. Se la scelta dei 70s può dirsi obbligata a livello temporale, la caratterizzazione è sensazionale. Si è proiettati in quel periodo da melodie culto.…
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Oppenheimer: Cillian Murphy brilla nel Kolossal di Nolan

Oppenheimer: Cillian Murphy brilla nel Kolossal di Nolan

Cinema, Tècne Magazine
  La forma trascende la sostanza Precarietà e ambiguità centrali nella pellicola     Precarietà. Il tema principale di questa particolare pellicola di Christopher Nolan. Diversamente dalla maggior parte delle sue pellicole, eccezion fatta per Dunkirk, Nolan si cimenta in qualcosa dai contenuti realistici. Documentabili. Storici. Il che non implica manchino colpi di scena, pathos e voli pindarici. Stavolta, però, il contorno storico è contesto e protagonista. È una veste a tratti stretta, a tratti larga, che cinga con cinica presa il sinuoso corpo sinottico. È chiaro fin da subito come Nolan intenda costruire una narrativa del disincanto su vicende passate alla storia. È rilevante il lascito della storia ai posteri o, almeno, è quanto il regista sembri voler imprimere nella sua settima arte. Rileva qui un senso di giustizia…
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Casablanca: Rick e Ilsa sono di nuovo tra noi

Casablanca: Rick e Ilsa sono di nuovo tra noi

Arti Visive, Cinema, Tècne Magazine
      Suonala Sam, suonala per sempre 80 anni dopo. Ancora in Marocco. Ancora a Casablanca. Ancora buone maniere, classe, pianoforte, voci suadenti. Sguardi. Potenti. Angosciati. Reali. Casablanca è tutto questo e anche molto, molto, molto di più. Omaggio a una pietra miliare del cinema, è estasiante potersi calare nella magia di una settima arte che trascenda il tempo. Un piacere poter assistere dentro una sala a 102 minuti di minuziosa semplicità, conturbante intrigo, universale spontaneità. Universali sono i sentimenti, universale è il male, universale è ogni afflato di umanità ognuno di noi voglia ricercare e trovare nel film. Quasi da chiedersi quale sia lo scopo di Michael Curtiz, se usare la Seconda Guerra Mondiale come teatro di una grande storia d’amore, non abdicando al proprio impegno sociale in…
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Fast X – La famiglia al centro di tutto

Cinema, Tècne Magazine
Un cast stellare per una pellicola che non tradisce le attese   La famiglia non manca mai. Nell’universo più veloce e furioso che ci sia, questo legame unisce tutti i capitoli della saga. L’incipit è proprio in tal senso, anticipando qualcosa che solitamente sia riservato alla fine. Socialità e moralità intorno a un tavolo, barbecue e pourparler focalizzano il filo conduttore del kolossal. Revival e amarcord, Fast X ha un passato, un presente e un futuro. Nulla è un inedito in Fast and Furious, il carattere evocativo e causale caratterizza anche questa pellicola. Piacevole rivedere qualcuno che abbiamo tanto amato, vivrà sempre sulle note di See You Again. Lo rivedremo. Ancora. Chi invece vediamo bene è proprio Mia, incantevole sognatrice, inguaribile romantica, discutibile artista marziale. Un po’ singolare lo charme…
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Mia

Cinema, Tècne Magazine
Il titolo non è di certo un caso. Un pronome possessivo attribuito ad un’adolescente, ragazza semplice e ribelle, con le richieste strampalate ma normali, difficili ma non impossibili da gestire, nel periodo più duro. Il film si condensa in una libertà perduta. La libertà di avere dei bisogni, la libertà di scelta e la possibilità di avere propri sogni, magari “sbagliati”, irraggiungibili e non condivisibili. Perché il sottotesto del film è proprio questo: cosa c’è di sbagliato ad avere dei desideri, seppur non convenzionali, se questi stessi sono giovani, in erba e senza malizia. Il possesso è certamente il tema centrale del film, che è un crescendo di tensione. Ci regala momenti di delicatezza mista a tenerezza ma al tempo stesso investe il pubblico di tensione emotiva in un crescendo…
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Air – il grande salto negli anni 80 e ritorno

Cinema, Tècne Magazine
Anni 80. Anni 80 ovunque. Money for Nothing dei Dire Straits apre un’affascinante panoramica degli 80’s. (Sebbene sia leggermente successiva al periodo del film. Ci hai provato, Ben). Una carrellata retrò di un iconico decennio per cinema, musica, arte. Annali genitoriali di una paternità certa di ogni cosa viviamo oggi. Consumismo, marketing estremo, Nike sopra ogni cosa. Adesso. Negli anni 80 Adidas e Converse spopolavano e spadroneggiavano nel mercato delle scarpe da basket. Due realtà opposte ma così vicine in un primato che Nike mai avrebbe potuto raggiungere. Baciata già ampiamente dalla fortuna e dal genio del proprio fondatore, Phil Knight, Nike cavalcava l’onda del jogging e si accontentava di ingrassarsi sui passi di milioni di americani. Come ben sappiamo, qualcosa è cambiato. E non stiamo parlando di Jack Nicholson.…
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Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: nomen omen di una merce rara e trafugata come le altre

Cinema, Tècne Magazine
Un cast d’eccezione per un tentativo ampiamente riuscito   La settima arte riaccoglie il gioco di ruolo fantasy più famoso al mondo. L’universo di Dungeons & Dragons torna a distanza di anni a occupare il grande schermo. Un tentativo ben riuscito. Comico. Irriverente. Incoerente. L’onore dei ladri incarna finalmente il vero spirito di D&D, conferendo un margine (seppur non troppo esteso) di tecnicismo nerd alla narrativa fantasy. Beholder accennati e Belve distorcenti in estatica caccia all’uomo caratterizzano un’ambientazione congruamente coerente con un modo fantastico, ma con le sue regole. Paradossi e humour tagliente accompagnano un gruppo di eroi ed eroine quanto mai improvvisato ed eterogeneo, ma ben rispondente a ogni buona caratterizzazione GDR che si rispetti. Chris Pine appare a suo agio nei panni di un diffidente ma sensibile ladro.…
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John Wick 4: il pokerissimo non basta

Cinema, Tècne Magazine
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate   Irreale. Spettacolare. Chad Stahelski è andato all-in. John Wick si gioca il tutto per tutto. Vuole ancora la pace. Prepara l’Armageddon. La guerra non basta. È necessario tagliare la testa del serpente. Che accade quando il serpente sia un’Idra con un’infinità di teste? Si trova un motivo narrativo che permetta a John di barcamenarsi per quasi tre ore di film con un obiettivo che sembri l’unica cosa credibile di fronte alla fenomenologia dell’impossibile. Plausibile. Impossibile. Discutibile. Curioso da dire, ma il capitolo 4 si manifesta come la summa del franchise. Oltrepassa la novità del primo, estende la fotografia del secondo, complementa i tecnicismi del terzo. Soprattutto, riesce a fornire ancor più azione di Parabellum, complici elementi narrativi coerenti con il suo predecessore. Amplificata ancor…
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The Banshees of Inisherin: gli spiriti dell’isola intonano un canto di insoddisfazione e appagamento

Cinema, Tècne Magazine
Un’isola affascinante è teatro di una storia paradossale. Quanto mai attuale. Non banale. Il regista (Martin McDonagh) ci offre uno spaccato di due filosofie autoevidenti in atavico contrasto tra loro, seppur legate da decenni di vicinanza fraterna. Un’amicizia pluriennale sferzata da sinistre forze che giochino al fraintendimento e rischino di essere volano di atrocità. Cantori di tragedie dal verificarsi incerto, sono quasi personificate in immagini caricaturali che non esistono più, nonostante molto feconde nella mitologia irlandese. La versione italiana purtroppo cambia il titolo e non rende giustizia all’intento del regista, quello di caratterizzare un’essenza infausta che nel folclore irlandese si delinei in donne legate a famiglie dai tipici nomi familiari Mac o Mc, giocando sul paradosso del proprio cognome, in omaggio alle origini parentali. Una narrazione dall’incedere ovattato, lento come…
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