Il vecchio e il mare

Questo articolo ha lo scopo di entrare più in profondità nel mondo dello scrittore statunitense Ernest Hemingway ma questa volta citando il suo romanzo più popolare e il più premiato dello stesso scrittore: The Old man and the Sea.

In un articolo precedente ho parlato – per sommi capi – del machismo dell’autore analizzando un romanzo della sua giovinezza che non è particolarmente famoso, ovvero FiestaThe sun also rises (del 1926) ed il fenomeno della Lost Generation. L’autore cambia nel tempo, si raffina e si connette maggiormente con la Natura ponendosi sempre maggiori domande sul perché delle cose del Mondo e sul senso della vita stessa e trova la sua massima espressione nel romanzo che gli è valso sia il Premio Pultizer che il Premio Nobel – quest’ultimo nel 1954 -. Si tratta del romanzo più celebre dello scrittore statunitense, ovvero The Old man and the Sea (in italiano, Il vecchio e il mare).

 Di cosa tratta Il vecchio e il mare?

Il romanzo più popolare di Hemingway, un vero e proprio patrimonio nazionale per il popolo a stelle e strisce, che ha consacrato e celebrato l’immagine dello scrittore ovvero Il vecchio e il mare ha come protagonista Santiago. Un vecchio (quel vecchio che, nella versione originale si autodefinisce “the old man”). Colui che sta vivendo un periodo di mala suerte, un periodo che dura ormai 48 giorni e nei quali non ha pescato nemmeno un pesce. Per il vecchio pescatore tutto ciò si converte in miseria e , soprattutto, fame perché la realtà che Hemingway rappresenta è quella di un piccolo villaggio, molto semplice che vive di ciò che il mare gli dona o che riesce a strappargli senza il permesso.

I giorni di magra si susseguono uno dopo l’altro ed i pesci sembrano aver deciso di evitare la sua barca. Il vecchio, però, ha un amico prezioso, un giovane di nome Manuelin che ha imparato a pescare proprio dal vecchio ma che è costretto (dai suoi genitori) a lasciare il vecchio per andare a pesca con un’altra barca. Il vecchio vive questa lontananza in parte con tristezza – avendo perso la compagnia del giovane amico fidato – ma anche con serenità perché è consapevole che il ragazzo può avere più fortuna e vivere in modo più consono alla sua età.

 …cosa accade a questo punto ne Il vecchio e il mare?

Quella mattina qualcosa cambia, il vecchio decide di andare più a largo per cercare di lasciarsi alle spalle la cattiva sorte e proprio a largo si attacca ad una delle sue lenze un pesce, un grosso pesce, il pesce più grande che abbia mai pescato ed inizia la lotta.

Il machismo si esprime – a questo punto – in tutta la sua pienezza durante la danza di morte che ha come protagonisti il vecchio e il pesce ma, con il passare delle ore e dei giorni, il rapporto tra loro sembra consolidarsi: il vecchio inizia a parlare con il pesce, lo chiama “Brother” (fratello) e inizia a domandarsi se fosse davvero giusto pescarlo, dividerlo con gli altri del villaggio e se la sua morte sia davvero necessaria. Pensieri molto profondi che, però, si scontrano con la necessità di sopravvivere e alla fine, quando il vecchio sembra voler lasciare la sua preda al mare, proprio in quel momento il pesce si arrende, risale e si fa uccidere.

La storia, però, si complica ulteriormente perché il pesce è talmente tanto grande da non entrare nella barca del vecchio pescatore e così l’uomo decide di legarlo sul fianco della stessa ma sarà alla mercé del resto dei predatori marini, tra i quali gli squali.

Un romanzo unico nel suo genere

Ernest Hemingway scrive un romanzo intenso dove il machismo viene esaltato all’ennesima potenza ma senza dimenticare che tutto serve per un fine massimo e per il bisogno di sopravvivenza.

Il vecchio Santiago sta vivendo un periodo di pesca troppo scarso per riuscire a vivere ma non si arrende e confida che la mala suerte passerà e che il mare, che tanto ama, teme e rispetta, gli si rivolgerà di nuovo in amicizia.

Certo è anche un romanzo di dinamiche sociali, dove il pescatore dubita della sua vita e della sua professione e si chiede – non tanto da Santiago ma da essere umano – se l’uomo è sufficientemente degno di invade gli spazi del mondo naturale. Dubita di ciò ma si consola perché lui – ora è solo Santiago – sta cercando di pescare quasi esclusivamente con la sola sua forza e il pesce che ha sfidato è immensamente più forte di lui.

L’uomo avrà l’astuzia mentre il pesce la forza.

Consiglio la versione del 2021 della collana degli Oscar Mondadori perché troverete altri scritti molto interessanti che valgono la pena di essere letti.

Buona lettura!

Ludovica Cassano

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