Storie ma non tanto

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Sinossi

Eh no, non pensate a racconti di pura fantasia, queste storie sono brandelli di vita vissuta, istantanee di gesti, parole e sentimenti individuali e di gruppo che insieme restituiscono il profilo identitario della gente che ha abitato ed abita ancora le terre di mezzo. In questo libro incontri subito il pazzo, l’uomo della verità, nudo e disarmato nella competizione sociale; ti ricorda il costo di ogni desiderio di libertà. Se il cantastorie ti ha visto turbato e pensoso, ti presenta una serie di racconti animati, nei quali puoi ritrovare giustificazioni e, forse, condivisione. Comunque la prendi questa vita non puoi ignorare i suoi aspetti tristi: si, terre amare, esperienze di dolore. E tuttavia il cantastorie ancora una volta placa la tua ansia, ti porta dentro il gioco dei i bambini e la guerra. Ci pensa Ella, la cagnolina, a rimettere a posto le logiche comportamentali degli umani; resterete stupiti da tanta saggezza finché arriva il vecchio contadino che se ne va in una sera d’inverno ma è costretto a rimanere a casa per la veglia interminabile poiché la neve non gli concede neanche il premio della sepoltura. La Saga delle terre di mezzo: uomini e cose, idee e passioni appesi al filo della dimenticanza e dell’oblio che chiedono di essere raccontati, per sopravvivere.

Autore

DOMENICANGELO LITTERIO di formazione classica, con laurea magistrale in Lettere e Filosofia e Sociologia, Docente e Dirigente scolastico, ha dedicato la sua attività lavorativa alla didattica e alla ricerca storica. Nelle varie esperienze vissute ha cercato l’evidenza motivazionale degli eventi e delle azioni. Le sue pubblicazioni di ricerca storica – (Padri, per una storia della cultura Abruzzese – La strada per Itaca – detto Caino), i suoi racconti, gli scritti di argomento sociologico (Madreoggi), le varie biografie (G.Quinzii, in tre volumi – I fiori della
ginestra – Il dono del tempo) evidenziano i temi ispiratori ma anche i valori di riferimento che animano anche le sue poesie: il bianco – innocenza (ecco il continuo riferimento alla neve) la trasparenza (necessità di purezza mentale: Aspettando Giulia, Ritorno) e l’esistenza umana vissuta come attesa, sempre come proposta visionaria dell’ottimismo necessario a giustificare l’esistenza (Madre , Sera di maggio, Ora tu ecc..). Il lavoro più impegnativo e di sintesi dell’intera sua visione del mondo e dell’uomo è il suo romanzo “detto Caìno”.
Queste “Storie ma non tanto” completano la saga delle terre di mezzo mentre con “La donna di sale”, in preparazione, continua l’indagine antropologica del vissuto liquido e problematico della vita artificiale, compresa l’intelligenza, proposto nella normalità condivisa.

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