Finalmente sbarca su Netflix una pellicola giovanile molto attuale e dai grandi risvolti sociali: Wonder, di Stephen Chbosky.
Il diverso.
Quanta letteratura sul tema. Quante parole dette, quanti libri scritti, quante storie raccontate.
Niente può rendere l’idea meglio di una pellicola che trascenda il superfluo e concretizzi davvero dinamiche che spesso si sottovalutano, si banalizzano.
Wonder catalizza con linguaggio semplice ma deciso quanto raccontato dall’omonimo romanzo di R.J. Palacio, elevando contenuti di corridoio a riflessione per grandi e piccoli.
Il film insiste sulla diversità di punti di vista, presentando la stessa trama da occhi diversi, avvicinandosi e allontanandosi dal focus personale, illustrando un’emotività genuina insita in ognuno di noi, che siamo bambini, ragazzi e adulti.
Il diverso spaventa sia chi osserva sia chi è osservato, i primi per mancata conoscenza, il secondo perché portatore di cambiamento e timore di non essere accettato.
L’accettazione diventa il vero filo conduttore della pellicola, in una modulazione interrelazionale che si ciba di cambiamento, scoperta e anche dolore.
Una storia di integrazione giovanile è lo specchio di una realtà odierna, dove spesso troviamo anche gli adulti poco disposti a uscire dalla rispettiva zona di comfort e inclini a demonizzare o sminuire quello che non conoscono, non capiscono, non colgono.
La diversità è spesso fonte di valore, ma un valore che non può essere scorto se non si oltrepassa quella coltre superficiale. Quella prima facie che qui non è neanche una scelta, ma un retaggio genetico e come tale, cogente.
Il piccolo Auggie è quanto più vicino alla normalità, con le sue paure, le sue passioni, aspirazioni, sentimenti e pulsioni. Ma la normalità nella vita non esiste, è una consuetudine che nasconde la specialità di ognuno di noi, la peculiarità che non sempre siamo in grado o abbiamo il coraggio di mostrare. Rivelandoci per quello che siamo, preoccupati di non essere accettati.
Julia Roberts presta la propria interpretazione di mamma forte ma angosciata, rivelandosi ancora una volta la stella di uno sceneggiato che ritrova un sempre brillante Owen Wilson, davvero a proprio agio in un ruolo impegnato.
Guardare questo film riporterà magari indietro nel tempo, ci farà ricordare come eravamo, come volevamo essere, quello che pensavamo. I nostri sentimenti, la nostra crescita.
Siamo sicuri che questa pellicola vi farà emozionare.
Per noi è stato così.
Buona visione.
Lorenzo Cuzzani